Ottenimento di un ordine di protezione. Condizioni e procedura

1. Cos’è l’ordine di protezione?
L’ordine di protezione si concretizza in una decisione giudiziaria con la quale le persone che sono vittime di abusi familiari possono ottenere determinate misure o imporre obblighi all’aggressore, con lo scopo di assicurare a queste persone protezione e il rispetto dell’integrità fisica e psichica così come della libertà dall’aggressore.

2. Cosa si intende con violenza in famiglia?
Con violenza domestica si intende un’azione o inazione, fisica o verbale, commessa da un membro della famiglia contro un altro membro della stessa famiglia che provoca o è in grado di causare danni fisici, psicologici, sessuali, emotivi o fisici o sofferenza psicologica. Allo stesso tempo, a questo concetto sono compresi anche la nozione di minaccia con atti di violenza, coercizione o privazione della libertà, oltre all’impedimento della donna di esercitare i suoi diritti e le libertà fondamentali.

3. Cosa si intende per membro della famiglia?
Nella categoria dei familiari sono incluse le seguenti persone: marito, moglie, ex mariti, ascendenti e discendenti, fratelli e sorelle, i loro figlicosì come le persone che sono diventate tali parenti con l’adozione. Sono assimilati ai membri della famigliai tutori o i curatori delle persone che sono interdette così comei conviventi anche se non vivono più insieme al momento in cui viene presentata la domanda.

4. Chi può formulare la richiesta per l’emissione dell’ordine di protezione?
La domanda può essere presentata sia personalmente dalla vittima quanto dal legale rappresentante. Inoltre, la domanda può essere presentata per conto della vittima della violenza domestica anche dal pubblico ministero, dal rappresentante dell’autorità locale responsabile della protezione delle vittime della violenza domestica, nonché dal rappresentante di qualsiasi fornitore di servizi sociali nel campo della prevenzione e della lotta alla violenza domestica, con il consenso della vittima.

5. Quali misure si possono sollecitare con la richiesta?
– evacuazione temporanea dell’aggressore dalla casa di famiglia, indipendentemente dal fatto che sia il titolare del diritto di proprietà;
– reintegrazione della vittima e, in base al caso, dei bambini, nella casa di famiglia;
–limitazione del diritto d’uso dell’aggressore solo di una parte dell’abitazione comune quando questa può essere così suddivisa in modo che l’aggressore non entri in contatto con la vittima;
–l’obbligo dell’aggressore di mantenere una distanza minima determinata dalla vittima, dai suoi figli o da altri parenti, o dal luogo di residenza, dal luogo di lavoro o dall’istituto scolastico della persona protetta;
– divieto per l’aggressore di andare in certe località o determinate aree che la persona protetta frequenta o visita regolarmente;
– divieto di qualsiasi contatto, anche telefonico, per posta o in qualunque altro modo, con la vittima;
– l’obbligo dell’aggressore di consegnare alla polizia le armi che detiene;
– la custodia dei figli minori o stabilimento della loro residenza
– il sostenimento da parte dell’aggressore dell’affitto e/o della manutenzione dell’abitazione temporanea in cui la vittima, i figli minori o altri membri della famiglia vivono o vivranno a causa dell’impossibilità di rimanere nella casa di famiglia;
–il tribunale può anche disporre l’obbligodell’aggressore di seguire la consulenza psicologica, la psicoterapia o può raccomandare l’adozione di misure di controllo, l’effettuazione di un trattamento o forme di assistenza, in particolare per scopi di disintossicazione;
–il tribunale può disporre che vengano prese misure di controllo per assicurare il rispetto dell’ordine di protezione e per prevenire la sua violazione, come ad esempio: l’obbligo dell’aggressore di presentarsi periodicamente, ad un intervallo di tempo stabilito dal tribunale secondo le circostanze, al dipartimento di polizia incaricato di sovrintendere all’osservanza dell’ordine di protezione, così come l’obbligo dell’aggressore di fornire informazioni alla polizia sulla nuova abitazione, nel caso in cui con l’ordine si è disposta l’evacuazione dall’abitazione di famiglia.
6. Come si svolge il processo?
La procedura per giudicare la richiesta per l’emissione dell’ordine di protezione è una urgente, la richiesta essendo risolta entro 72 ore dalla data di registrazione. La richiesta deve essere giudicata nella camera di consiglio, con la citazione delle parti, e la partecipazione del pubblico ministero è obbligatoria, in casi estremamente urgenti l’ordine di protezione può essere risolto anche il giorno della presentazione della domanda, senza dibattiti contraddittori. Tenendo conto del carattere d’urgenza di questa procedura, non sono ammissibili quelle prove che richiedono un termine troppo lungo per la loro amministrazione. La vittima ha la possibilità di richiedere assistenza legale e per l’aggressore l’assistenza legale è obbligatoria.

7. Per quale periodo è valido l’ordine di protezione?
Le misure disposte dall’ordine di protezione si applicano per il periodo indicato dal tribunale con la decisione pronunciata, ma senza potersi superare i 6 mesi dalla data dellapronuncia. Nel caso in cuiil periodo delle misure non sia specificato nella decisione, queste devono essere applicate per un massimo di 6 mesi dalla data di emissione dell’ordine di protezione.

8. Come viene applicata la decisione giudiziale?
La sentenza con la quale si ammette la richiesta di emissionedell’ordine di protezione è comunicata entro e non oltre 5 ore dalla pronuncia, alle strutture della Polizia rumenanel cui raggioterritoriale si trova l’abitazione della vittima e/o dell’aggressore, e viene eseguita immediatamente.

9. Cosa succede in caso di inosservanza delle misure disposte dall’ordinanza di protezione?
Il mancato rispetto di una delle misure disposte dall’ordine di protezione costituisce il reato di non conformità alla sentenza.

10. In quali condizioni può essere formulata una nuova domanda di un ordine di protezione da parte della stessa persona?
Dopo la scadenza del periodo per il quale si sono disposte misure nei confronti dell’aggressore tramite l’ordine di protezione, la vittima può presentare una nuova richiesta se vi sono indicazioni dalle quali risulta il fatto che in assenza di misure di protezione, la vita, l’integrità fisica o mentale o la libertà di quest’ultima sarebbero messe in pericolo.

Autore: Avv. Teodora RUSU


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